Per “QUO VADO”

.Enzo Papa

Non è solo indignazione, non è solo sconcerto, non è solo rabbia. E’ qualcosa di più. E’ una ferita alla collettività, uno sputo al nobile concetto del lavoro e un violento schiaffo all’immagine della nostra Città. E non è la prima volta. Gettonopoli ci soffia ancora sul collo, come anche i furbastri dell’ASP. Sembra quasi un vizio impunito, un ignobile “gioco a nascondere” che dilaga in barba non solo alle leggi, ma al più elementare senso dell’etica e del rispetto sociale. Il “Quo vado” di questi giorni ha offuscato il mondiale di canoa-polo, la splendida prova, anche d’immagine, che la nostra Città ha dato al mondo. Ma Siracusa è “città d’arte e cultura”? Sciocchezze. Siracusa centro di malaffare, gorgo di forsennatezza, dove anche un boss agli arresti domiciliari può organizzare un pubblico concerto a pagamento: così adesso ci viene dipinta in tutti i canali televisivi, in tutti i quotidiani, e il nostro cuore si raggela e un brivido di vergogna s’insinua nei nostri precordi.

Ma è mai possibile disprezzare a tal punto il lavoro? E’ mai possibile che una comarca da circo Barnum, un manipolo di 29 imbecilli (fermiamoci qui) che stupidamente si crede al di sopra di ogni sospetto, continui col suo ladroneccio ad offendere non solo la nostra comunità, ma tutti i giovani che non trovano qui lavoro e sono costretti a cercarlo altrove? Ma chi sono codesti fraudolenti indegni di chiamarsi siracusani che disprezzano il loro posto di lavoro, guadagnato chissà come, e rivelatosi adesso immeritato?

In Ortigia, all’angolo tra via Cavour e via Amalfitania è ancora visibile quel che resta dell’antica gogna. I condannati venivano collocati sopra la colonnina ed esposti al pubblico ludibrio, fatti oggetto di sputi e di lanci di uova marce: pena, questa veramente severa e feroce, a cui i nostri furbetti dovrebbero essere condannati prima ancora di essere licenziati. Padre Dante, si sa, riteneva la frode il peccato più grave. Nei gironi più profondi dell’Inferno, nell’ottavo e nel nono, egli mette i fraudolenti contro chi si fida e contro chi non si fida. E’ questo il posto di tutti i fraudolenti siracusani.

 

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